E ora basta! by Alberto Pellai

E ora basta! by Alberto Pellai

autore:Alberto Pellai [Pellai, Alberto]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2019-06-09T16:00:00+00:00


Non tutti gli adolescenti sono uguali

Ora che conosciamo in linea di massima quali sostanze i ragazzi trovano facilmente sul mercato, è bene capire quali utilizzo ne fanno i nostri figli. Purtroppo molti adulti minimizzano i comportamenti di abuso e, pur sapendo che i propri figli si avvicinano a tali sostanze, rinunciano a intervenire con fermezza mettendo limiti seri alla loro trasgressione. Del resto, il rischio opposto è che mamme e papà si facciano travolgere da un’ansia eccessiva e, magari di fronte a una semplice sperimentazione da parte del proprio figlio, lo identifichino – sia con le parole sia nei loro pensieri – come un “drogato senza speranza”, deformando la realtà dei fatti. Anche in questo caso, forse soprattutto in questo caso, è bene che un genitore non pensi mai che “il figlio è l’errore che fa” e quindi non si crei un processo di attribuzione automatica tra comportamento sbagliato e identità. Un figlio che ruba 50 euro da un portafoglio non è un ladro ma uno che ha commesso un furto, un figlio che ha fumato uno spinello non è un drogato ma una persona che si sta mettendo in pericolo. Saperlo è molto importante, perché i nostri figli imparano ben presto a guardarsi come li guardiamo noi e facendo i conti con quell’immagine riflessa si attribuiscono un’identità intrapsichica. In adolescenza, quell’immagine viene messa in discussione dallo sguardo degli amici, ma quanto più un genitore guarderà con speranza al figlio, tanto più quello crescerà in autostima. Ecco perché, anche di fronte alle trasgressioni più eclatanti, mamme e papà devono sempre imparare a pensare – e di conseguenza a dire – “Mio figlio ha sbagliato” e non “Mio figlio è sbagliato”.

Rispetto all’uso di droghe, tra l’altro, gli sbagli dei figli possono essere molto diversi e in alcuni casi abbastanza modesti. Va infatti specificato che quasi tutti i ragazzi fanno sperimentazioni saltuarie, spesso per intensificare alcuni momenti di divertimento oppure per la curiosità di aggiungere questa esperienza al proprio curriculum vitae. A questi utilizzatori saltuari si affiancano, invece, utilizzatori più abituali che legano l’esperienza psicotropa al fine settimana, sempre più convinti che non può esserci sabato senza la pasticca e che non c’è vero divertimento senza sballo. In tal modo, il piacere artificiale derivato da uno stimolo chimico entra progressivamente a far parte del loro modo di vivere il tempo libero. La droga rimane sì confinata nel fine settimana, senza apparentemente contaminare la loro quotidianità, ma intacca comunque alcuni obiettivi di crescita fondamentali per i nostri ragazzi.



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